BIO

Classe 1970, origini marchigiane.

Diplomatosi al Liceo Artistico, prosegue la sua formazione presso l’Istituto Europeo del Design di Milano.

L’estetica di Massimo Mancini si evolve attraverso una profonda ricerca stilistica che si nutre di stimoli provenienti dall’arte,dal cinema, dalla moda e dai frequenti viaggi in giro per il mondo.

Il punto di partenza è la forte passione per la pittura e lo studio di grandi maestri come Caravaggio, Rembrandt, Vermeer, Goya.

Oltre a ciò, la settima arte: frequenta diversi corsi di cinematografia, collabora ad alcune produzioni teatrali per le quali cura la luce.

S’ispira all’occhio indagatorio di Gus Van Sant, al visionario David Lynch, all’espressionista Tim Burton.

La luce diventa nel suo mondo visionario un elemento imprescindibile, al quale durante le sue produzioni, dedica tempo nel tempo.

Maniacalmente attratto dalla moda e dal suo essere espressione ed abito della vita sociale dell’uomo contemporaneo, è così che si lascia guidare da essa nell’intero percorso narrativo che sino ad oggi ha costituito il suo lavoro.

Richard Avedon, Helmut Newton, Mario Sorrenti e Steven Meisel:
l’unico paradigma possibile per definire l’“ispiration” di Massimo Mancini.

Le campagne realizzate ad oggi risultano pubblicate su tutte le migliori riviste di moda nazionali e non.

La crescita umana e professionale di questo artista è “in fieri”, si evolve con la natura stessa della società alla quale appartiene,sempre scontenta dell’arrivo, delusa dell’oggi, ma sognante ed avida di nuovi luoghi da scoprire… domani.

Uno sguardo vivido, fatto di chiaroscuri, luci e ombre…continue contaminazioni ne indefiniscono il divenire…